Quanto sono affidabili le raccolte fondi condivise sui social?
L’ormai estrema diffusione e capillarità dei social nella vita di tutti i giorni ha permesso di creare e condividere anche iniziative benefiche. Sia grandi aziende che i singoli cittadini hanno la possibilità di aprire o segnalare raccolte fondi grazie a piattaforme gratuite dedicate al crowdfunding o anche attraverso i diversi social, ad esempio Facebook. Le iniziative che di solito ricevono un maggiore supporto da parte dei singoli utenti sui social sono sicuramente quelle a scopo umanitario o per aiutare persone bisognose. In Italia, una delle piattaforme più utilizzate per questa tipologia di raccolte fondi è GoFundMe.
Con oltre 13,7 miliardi di euro raccolti e più di 200 milioni di donazioni, GoFundMe è oggi molto affidabile per la raccolta di fondi, ma, ciononostante, negli ultimi giorni si sta molto discutendo sull’affidabilità delle campagne organizzate a causa di un’iniziativa benefica lanciata su questa piattaforma. Lo scorso 3 Settembre, è apparsa sulla nota piattaforma una raccolta fondi creata dalla madre di un bambino di 3 anni della provincia di Reggio Calabria, Alfredo De Marco.
La famiglia fin da subito fatto di tutto per far diffondere il più possibile la raccolta fondi, contattando di persona numerosi influencer e creator e mostrando loro la cartella clinica del piccolo, affetto dallo scorso anno da una grave forma di tumore al fegato, un epatoblastoma. L’obiettivo finale della raccolta è raggiungere 1 milione di euro per poter pagare una cura sperimentale in un ospedale francese, il Gustave Roussy a Villejuif (Parigi) oppure l’Inserm Bordeaux a Bordeaux. Grazie alla condivisione della notizia da parte di persone con una forte risonanza mediatica, le donazioni sono state numerose, arrivando nel giro di pochi giorni a più di €700.000.
A diverse persone, soprattutto giornalisti, la situazione non è parsa chiara sin da subito, tanto che una giornalista professionista, Charlotte Matteini, ha deciso di mettersi in contatto con entrambi gli ospedali francesi. L’ospedale parigino ha risposto alla sua email dicendo di non conoscere la famiglia, mentre l’altro ha spiegato che la presunta cura è ancora in fase embrionale e quindi non disponibile per gli umani.
La questione ha quindi lanciato molte ombre e dubbi sulle iniziative benefiche online. Come capire se una raccolta fondi è affidabile? Lo stesso GoFundMe ha pubblicato una guida per aiutare gli utenti a capire se una campagna di donazioni è legittima. Ogni raccolta fondi dovrebbe rispondere a certe domande: Qual è lo scopo della donazione e come saranno usati i fondi? Ci sono persone reali che stanno pubblicando parole di incoraggiamento? In che modo il beneficiario riceverà i fondi?
Nel caso di Alfredo De Marco, è stata dimostrata la malattia del bambino, ma con una semplice email agli ospedali indicati dalla descrizione della campagna, è emerso che per il momento, almeno per queste strutture, non ha senso che i genitori abbiano richiesto un aiuto di 1 milione di euro. Per fare le bene online ed essere sicuri che il proprio contributo non sia vano, dovremmo sempre indagare un po’ più in profondità e farci tutte le domande del caso, anche se si tratta di una causa che tocca il cuore.
Hai mai partecipato ad un’iniziativa del genere online?